✨Free-k Pride: diffidate, siamo un’imitazione!✨
PERCHÉ LA FREE-K PRIDE?
Ci rivendichiamo la carnevalata, il cattivo gusto, la provocazione, la scomodità. Dopo oltre un anno di pandemia possiamo affermare che no, non ne siamo uscitə migliori: al contrario stiamo assistendo a un rigurgito di violenza sessista e omolesbobitransfobica che punisce chi prova ad autodeterminarsi smarcandosi dal regime cis-etero-patriarcale. Se pensi che questo sia un discorso retorico e ideologico la Free-k Pride esce le zanne anche per te e grida per strada che non vogliamo abituarci a vivere in un paese dove una donna viene uccisa ogni tre giorni, spesso da un uomo che ha le chiavi di casa. Che non vogliamo abituarci a vivere in una città dove una ‘borsa arcobaleno’ è un pretesto per essere brutalmente picchiatə per strada; dove un adolescente si butta sotto un treno e anche dopo la morte gli vengono spediti messaggi minatori in riferimento alla sua sessualità.
Non è rilevante se chi tiene in mano una borsa e/o viene bullizzatə a scuola sia gay o meno, come a un certo tipo di giornalismo acchiappaclick piace insinuare. Come translellebifrocie femministe e transfemministe sappiamo che questa violenza è sistemica e strutturale: basta un atteggiamento deviante, un vestitino, un bicchiere di troppo per incappare in chi è stato educato a considerare i nostri corpi a propria disposizione per essere picchiati/stuprati/controllati/eliminati.
SIAMO ANCHE TRADIZIO(A)NALI: ci riprendiamo dunque le strade, anche quest’anno senza chiedere il permesso. A chi vuole toglierci dallo sguardo dellə bambinə: siamo le mostre che sono uscite dall’armadio per frocizzare i vostri padri. A chi vuole farci fare le ‘nostre cose’ a casa nostra: ci pulsano gli ani, le antenne e le cazze, non basta una galassia a contenere il nostro desiderio, figurati un monolocale! A chi vuole strumentalizzare le nostre lotte per battere cassa e prendere voti: non concediamo nessuno spazio a politicanti liberal, sbirraglia varia e capitalismo arcobaleno, vogliamo vendetta frocia!
RIECCOLƏ! Ritornano rivoltosə e si riversano per strada lə indecorosə, per auto-affermarsi e nelle poco parche pose mostrarsi!
CI MUOVE IL PIACERE. Siamo incazzatə e rigettiamo la narrazione della vittima, l’unico costume che sembra esserci permesso vestire quando prendiamo parola pubblicamente. Ebbene, come potrete immaginare il nostro guardaroba straripa. Lottiamo per sovvertire l’esistente partendo da noi, dalle nostre corpe, desideri, ormoni, sorellanze. La Free-k Pride è una mostra antispecista, antirazzista, antifascista. Vieni con noi, vieni su di noi: ti queerivogliamo in strada, infestante e non conforme per sovvertire il dominio dell’eter(n)o cis patriarcato, polverizzare la ‘sacra’ famiglia, far saltare in aria qualsiasi binario e ogni sorta di prigione! Fuoco ai CPR! Corni e scongiuri: liberə di transitare fra generi e confini!
UNA PRIDE S/COPPIATA. Siamo translellebifrocie tutto l’anno, e con il nostro di culo. Anche per questo il pride come ricorrenza/grande evento mondano non ci rappresenta. La retorica rassicurante e normalizzante del #loveislove non ci appartiene, non dobbiamo e non vogliamo riprodurre gli schemi della coppia etero-mono-romantica per essere degnə del vostro supporto e considerazione. Le frocie vogliono molto di più della vostra rappresentazione dell’amore, le frocie vogliono sovvertire lo status quo!
SALUTE E STIGMA. Portiamo in strada i nostri corpi e i nostri percorsi che non si esauriscono certo in una giornata. In quest’ultimo anno la pandemia ha reso ancora più evidente che i corpi considerati sacrificabili sono i corpi che non producono e i corpi che non si riproducono. Abbiamo ragionato insieme sull’accesso alla salute che ci immaginiamo. Come rete cittadina abbiamo inaugurato un ciclo di incontri su stigma e salute che è andato a toccare temi quali HIV, utilizzo di sostanze alteranti e aborto, con un posizionamento transfemminista, antiproibizionista e antiessenzialista, insieme a tantə compagnə di marachelle e consapevoli che i corpi che scegliamo di raccontare sono i nostri corpi. Sieroppositivə gridiamo, brevetti sui farmaci non vi vogliamo! Case farmaceutiche? Monetizzate sulla vostra di salute! Stanche di aspettare in attesa da tre mesi e più, vogliamo risposte CIDIGeM, smettila di fare cisti! Abbiamo urgenza di autoaffermare il nostro genere, autodeterminarci e buttare i preti fuori dalle nostre mutande! Rifiutiamo la capitalizzazione del benessere, vogliamo che la salute sia realmente accessibile per tuttə. Rigettiamo il paternalismo medico così come quello di stato e chiesa: pretendiamo trasparenza e chiarezza sulle opzioni di cura per poter decidere noi consapevolmente sui nostri corpi.
‘GUARDA CHE A MIO PADRE GLI HO GIÀ SPUTATO IN FACCIA, ATTENTO FASCIO CHE NON CI METTO NIENTE’. Il piano di cattofasci e destre – mandanti effettivi di tutte le aggressioni omolesbobitranstuttofobiche – è chiaro: farci tornare a vergognare nelle nostre camerette, farci scomparire dalla scena pubblica, annientarci. Ma per quanto vi sforziate siamo sempre esistitə, esistiamo e continueremo a esistere. Stappatevi le orecchie: ci vorreste mortә o convertitә alla norma, ci avrete ancora più indecorosә, mostruosә e favolosә. E ci stiamo organizzando!
Non un tacco indietro! Concordate su sta fregna! 👠🦄🔥
▶️ Sabato 10 luglio, ore 15, concentramento in piazza Castello