Archivio Giugno 2021

FREE-K PRIDE 2021: LA FROCESSIONE

✨Free-k Pride: diffidate, siamo un’imitazione!✨

PERCHÉ LA FREE-K PRIDE?
Ci rivendichiamo la carnevalata, il cattivo gusto, la provocazione, la scomodità. Dopo oltre un anno di pandemia possiamo affermare che no, non ne siamo uscitə migliori: al contrario stiamo assistendo a un rigurgito di violenza sessista e omolesbobitransfobica che punisce chi prova ad autodeterminarsi smarcandosi dal regime cis-etero-patriarcale. Se pensi che questo sia un discorso retorico e ideologico la Free-k Pride esce le zanne anche per te e grida per strada che non vogliamo abituarci a vivere in un paese dove una donna viene uccisa ogni tre giorni, spesso da un uomo che ha le chiavi di casa. Che non vogliamo abituarci a vivere in una città dove una ‘borsa arcobaleno’ è un pretesto per essere brutalmente picchiatə per strada; dove un adolescente si butta sotto un treno e anche dopo la morte gli vengono spediti messaggi minatori in riferimento alla sua sessualità.

Non è rilevante se chi tiene in mano una borsa e/o viene bullizzatə a scuola sia gay o meno, come a un certo tipo di giornalismo acchiappaclick piace insinuare. Come translellebifrocie femministe e transfemministe sappiamo che questa violenza è sistemica e strutturale: basta un atteggiamento deviante, un vestitino, un bicchiere di troppo per incappare in chi è stato educato a considerare i nostri corpi a propria disposizione per essere picchiati/stuprati/controllati/eliminati.

SIAMO ANCHE TRADIZIO(A)NALI: ci riprendiamo dunque le strade, anche quest’anno senza chiedere il permesso. A chi vuole toglierci dallo sguardo dellə bambinə: siamo le mostre che sono uscite dall’armadio per frocizzare i vostri padri. A chi vuole farci fare le ‘nostre cose’ a casa nostra: ci pulsano gli ani, le antenne e le cazze, non basta una galassia a contenere il nostro desiderio, figurati un monolocale! A chi vuole strumentalizzare le nostre lotte per battere cassa e prendere voti: non concediamo nessuno spazio a politicanti liberal, sbirraglia varia e capitalismo arcobaleno, vogliamo vendetta frocia!

RIECCOLƏ! Ritornano rivoltosə e si riversano per strada lə indecorosə, per auto-affermarsi e nelle poco parche pose mostrarsi!

CI MUOVE IL PIACERE. Siamo incazzatə e rigettiamo la narrazione della vittima, l’unico costume che sembra esserci permesso vestire quando prendiamo parola pubblicamente. Ebbene, come potrete immaginare il nostro guardaroba straripa. Lottiamo per sovvertire l’esistente partendo da noi, dalle nostre corpe, desideri, ormoni, sorellanze. La Free-k Pride è una mostra antispecista, antirazzista, antifascista. Vieni con noi, vieni su di noi: ti queerivogliamo in strada, infestante e non conforme per sovvertire il dominio dell’eter(n)o cis patriarcato, polverizzare la ‘sacra’ famiglia, far saltare in aria qualsiasi binario e ogni sorta di prigione! Fuoco ai CPR! Corni e scongiuri: liberə di transitare fra generi e confini!

UNA PRIDE S/COPPIATA. Siamo translellebifrocie tutto l’anno, e con il nostro di culo. Anche per questo il pride come ricorrenza/grande evento mondano non ci rappresenta. La retorica rassicurante e normalizzante del #loveislove non ci appartiene, non dobbiamo e non vogliamo riprodurre gli schemi della coppia etero-mono-romantica per essere degnə del vostro supporto e considerazione. Le frocie vogliono molto di più della vostra rappresentazione dell’amore, le frocie vogliono sovvertire lo status quo!

SALUTE E STIGMA. Portiamo in strada i nostri corpi e i nostri percorsi che non si esauriscono certo in una giornata. In quest’ultimo anno la pandemia ha reso ancora più evidente che i corpi considerati sacrificabili sono i corpi che non producono e i corpi che non si riproducono. Abbiamo ragionato insieme sull’accesso alla salute che ci immaginiamo. Come rete cittadina abbiamo inaugurato un ciclo di incontri su stigma e salute che è andato a toccare temi quali HIV, utilizzo di sostanze alteranti e aborto, con un posizionamento transfemminista, antiproibizionista e antiessenzialista, insieme a tantə compagnə di marachelle e consapevoli che i corpi che scegliamo di raccontare sono i nostri corpi. Sieroppositivə gridiamo, brevetti sui farmaci non vi vogliamo! Case farmaceutiche? Monetizzate sulla vostra di salute! Stanche di aspettare in attesa da tre mesi e più, vogliamo risposte CIDIGeM, smettila di fare cisti! Abbiamo urgenza di autoaffermare il nostro genere, autodeterminarci e buttare i preti fuori dalle nostre mutande! Rifiutiamo la capitalizzazione del benessere, vogliamo che la salute sia realmente accessibile per tuttə. Rigettiamo il paternalismo medico così come quello di stato e chiesa: pretendiamo trasparenza e chiarezza sulle opzioni di cura per poter decidere noi consapevolmente sui nostri corpi.

‘GUARDA CHE A MIO PADRE GLI HO GIÀ SPUTATO IN FACCIA, ATTENTO FASCIO CHE NON CI METTO NIENTE’. Il piano di cattofasci e destre – mandanti effettivi di tutte le aggressioni omolesbobitranstuttofobiche – è chiaro: farci tornare a vergognare nelle nostre camerette, farci scomparire dalla scena pubblica, annientarci. Ma per quanto vi sforziate siamo sempre esistitə, esistiamo e continueremo a esistere. Stappatevi le orecchie: ci vorreste mortә o convertitә alla norma, ci avrete ancora più indecorosә, mostruosә e favolosә. E ci stiamo organizzando!

Non un tacco indietro! Concordate su sta fregna! 👠🦄🔥

▶️ Sabato 10 luglio, ore 15, concentramento in piazza Castello

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Slut Walk transfemminista frocia: ancora più indecorosə, mostruosə e favolosə!

Dopo la notizia dell’aggressione a un compagna che attraversa la nostra assemblea e ad altrə compagnə avvenuta sabato 29 a Palermo, abbiamo sentito l’urgenza di scendere in piazza per esprimere tutta la nostra rabbia e tutto il nostro amore con una slut walk (marcia delle puttane). Insieme a noi lo stesso giorno sono scesə con la stessa modalità compagnə della rete transfemminista queer anche a Firenze, Bologna e Rimini. Il giorno dopo anche Palermo si è mobilitata con un flash mob organizzato dal Palermo pride.

A Firenze e Rimini lə compagnə hanno subito a vari livelli intimidazioni e repressione da parte della polizia: a loro tutta la nostra solidarietà e complicità. Siamo esaustə e incazzatə per la violenza omolesbobitransfobica e misogina che dobbiamo subire ogni giorno, ma non smetteremo di scendere in strada: ci vorreste mortə, ci avrete ancora più indecorosə, mostruosə e favolosə!

La nostra marcia delle puttane è partita dai giardini (ir)reali e ha attraversato il centro cittadino, improvvisata e rumorosa, attraversata da strumenti e balli della Murga e dai cori transfemministi e froci.

La nostra prima tappa è stata sotto la sede della Rai di via Rossini, dove abbiamo ricordato a giornalarə e pennivendolə che le loro narrazioni tossiche su violenze e femminicidi ci disgustano, come ci disgustano i tentativi di normalizzare ed edulcorare le nostre relazioni, riportando dentro al dispositivo etero- e omo-normato della “coppia” anche quelle relazioni che quel modello cercano di mettere in discussione e strabordare.

Abbiamo proseguito affiancando la sede universitaria di Palazzo Nuovo, ormai invasa dalle multinazionali del fast food, per arrivare nella centralissima via Po, che abbiamo percorso quasi per intero. Qui gli interventi hanno ribadito che non saranno leggi punitive, istituzioni e polizie a farci sentire più al sicuro. Le strade più sicure le fanno le transfemministe e le frocie che le attraversano.

La marcia ha poi costeggiato piazza Castello, dove si teneva una manifestazione promossa soprattutto da associazioni di giuristə e per l’osservazione delle condizioni detentive, che aveva l’obiettivo di denunciare le violazioni dei diritti umani all’interno dei CPR. Nell’ultimo tratto del nostro percorso, prima di tornare ai giardini (ir)reali, abbiamo ricordato la nostra posizione riguardo ai CPR: i CPR non vanno riformati o resi più umani, vanno chiusi e distrutti, così come tutta la politica di gestione e controllo dei flussi migratori. È stato anche ricordato l’appuntamento per il presidio sotto al CPR del giorno successivo, chiamato dall’assemblea NO CPR Torino e dallo Sportello Il-legale.

Dopo la slut walk ci siamo riunitə in un’assemblea partecipata per iniziare a costruire insieme il Free(K) Pride del 10 luglio. Ci vediamo sempre ai giardini (ir)reali ogni venerdì fino al 10 luglio e il 26 alle 17 per i dialoghi su aborto e stigma (a Manituana).

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