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FREE-K PRIDE 2021: LA FROCESSIONE

✨Free-k Pride: diffidate, siamo un’imitazione!✨

PERCHÉ LA FREE-K PRIDE?
Ci rivendichiamo la carnevalata, il cattivo gusto, la provocazione, la scomodità. Dopo oltre un anno di pandemia possiamo affermare che no, non ne siamo uscitə migliori: al contrario stiamo assistendo a un rigurgito di violenza sessista e omolesbobitransfobica che punisce chi prova ad autodeterminarsi smarcandosi dal regime cis-etero-patriarcale. Se pensi che questo sia un discorso retorico e ideologico la Free-k Pride esce le zanne anche per te e grida per strada che non vogliamo abituarci a vivere in un paese dove una donna viene uccisa ogni tre giorni, spesso da un uomo che ha le chiavi di casa. Che non vogliamo abituarci a vivere in una città dove una ‘borsa arcobaleno’ è un pretesto per essere brutalmente picchiatə per strada; dove un adolescente si butta sotto un treno e anche dopo la morte gli vengono spediti messaggi minatori in riferimento alla sua sessualità.

Non è rilevante se chi tiene in mano una borsa e/o viene bullizzatə a scuola sia gay o meno, come a un certo tipo di giornalismo acchiappaclick piace insinuare. Come translellebifrocie femministe e transfemministe sappiamo che questa violenza è sistemica e strutturale: basta un atteggiamento deviante, un vestitino, un bicchiere di troppo per incappare in chi è stato educato a considerare i nostri corpi a propria disposizione per essere picchiati/stuprati/controllati/eliminati.

SIAMO ANCHE TRADIZIO(A)NALI: ci riprendiamo dunque le strade, anche quest’anno senza chiedere il permesso. A chi vuole toglierci dallo sguardo dellə bambinə: siamo le mostre che sono uscite dall’armadio per frocizzare i vostri padri. A chi vuole farci fare le ‘nostre cose’ a casa nostra: ci pulsano gli ani, le antenne e le cazze, non basta una galassia a contenere il nostro desiderio, figurati un monolocale! A chi vuole strumentalizzare le nostre lotte per battere cassa e prendere voti: non concediamo nessuno spazio a politicanti liberal, sbirraglia varia e capitalismo arcobaleno, vogliamo vendetta frocia!

RIECCOLƏ! Ritornano rivoltosə e si riversano per strada lə indecorosə, per auto-affermarsi e nelle poco parche pose mostrarsi!

CI MUOVE IL PIACERE. Siamo incazzatə e rigettiamo la narrazione della vittima, l’unico costume che sembra esserci permesso vestire quando prendiamo parola pubblicamente. Ebbene, come potrete immaginare il nostro guardaroba straripa. Lottiamo per sovvertire l’esistente partendo da noi, dalle nostre corpe, desideri, ormoni, sorellanze. La Free-k Pride è una mostra antispecista, antirazzista, antifascista. Vieni con noi, vieni su di noi: ti queerivogliamo in strada, infestante e non conforme per sovvertire il dominio dell’eter(n)o cis patriarcato, polverizzare la ‘sacra’ famiglia, far saltare in aria qualsiasi binario e ogni sorta di prigione! Fuoco ai CPR! Corni e scongiuri: liberə di transitare fra generi e confini!

UNA PRIDE S/COPPIATA. Siamo translellebifrocie tutto l’anno, e con il nostro di culo. Anche per questo il pride come ricorrenza/grande evento mondano non ci rappresenta. La retorica rassicurante e normalizzante del #loveislove non ci appartiene, non dobbiamo e non vogliamo riprodurre gli schemi della coppia etero-mono-romantica per essere degnə del vostro supporto e considerazione. Le frocie vogliono molto di più della vostra rappresentazione dell’amore, le frocie vogliono sovvertire lo status quo!

SALUTE E STIGMA. Portiamo in strada i nostri corpi e i nostri percorsi che non si esauriscono certo in una giornata. In quest’ultimo anno la pandemia ha reso ancora più evidente che i corpi considerati sacrificabili sono i corpi che non producono e i corpi che non si riproducono. Abbiamo ragionato insieme sull’accesso alla salute che ci immaginiamo. Come rete cittadina abbiamo inaugurato un ciclo di incontri su stigma e salute che è andato a toccare temi quali HIV, utilizzo di sostanze alteranti e aborto, con un posizionamento transfemminista, antiproibizionista e antiessenzialista, insieme a tantə compagnə di marachelle e consapevoli che i corpi che scegliamo di raccontare sono i nostri corpi. Sieroppositivə gridiamo, brevetti sui farmaci non vi vogliamo! Case farmaceutiche? Monetizzate sulla vostra di salute! Stanche di aspettare in attesa da tre mesi e più, vogliamo risposte CIDIGeM, smettila di fare cisti! Abbiamo urgenza di autoaffermare il nostro genere, autodeterminarci e buttare i preti fuori dalle nostre mutande! Rifiutiamo la capitalizzazione del benessere, vogliamo che la salute sia realmente accessibile per tuttə. Rigettiamo il paternalismo medico così come quello di stato e chiesa: pretendiamo trasparenza e chiarezza sulle opzioni di cura per poter decidere noi consapevolmente sui nostri corpi.

‘GUARDA CHE A MIO PADRE GLI HO GIÀ SPUTATO IN FACCIA, ATTENTO FASCIO CHE NON CI METTO NIENTE’. Il piano di cattofasci e destre – mandanti effettivi di tutte le aggressioni omolesbobitranstuttofobiche – è chiaro: farci tornare a vergognare nelle nostre camerette, farci scomparire dalla scena pubblica, annientarci. Ma per quanto vi sforziate siamo sempre esistitə, esistiamo e continueremo a esistere. Stappatevi le orecchie: ci vorreste mortә o convertitә alla norma, ci avrete ancora più indecorosә, mostruosә e favolosә. E ci stiamo organizzando!

Non un tacco indietro! Concordate su sta fregna! 👠🦄🔥

▶️ Sabato 10 luglio, ore 15, concentramento in piazza Castello

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Noi non dormiamo, Nessun* Norma!

(scritto in occasione del primo “Free(K) Pride”, allora “Nessun* Norma!”, che è stato il 28 giugno 2018)

Testo bianco con contorni viola su sfondo nero: 28/06 Piazza Palazzo di Città H:17.30 – Pride indecoroso / Pride è rivolta! Contro frontiere e decoro Nessun* Norma! A seguire H:22.30 – Queerparty / A destra: immagine di un dildo per fisting viola

nell’europa civile e democratica dei diritti e del libero scambio, per qualcunə le frontiere sono sempre più presidiate, recintate, militarizzate. il prezzo che si paga per superarle è scomparire in mare, attraversare le montagne o essere rinchiusə in moderni lager. l’antirazzismo che vogliamo agire non è la commozione perbenista, voyeuristica o assistenziale che alimenta rapporti di potere asimmetrici e neo-coloniali fondati su un’idea d’integrazione lavorista schiacciata sui civilissimi modelli sociali, economici e politici europei. ci disgusta la narrazione di un occidente libero ed emancipato. esprimiamo solidarietà, complicità e mutualismo a chi cerca di abbattere le frontiere con i propri corpi e vissuti non conformi.

leviamo la nostra voce contro le istituzioni benevole, le forze dell’ordine rassicuranti, le componenti normalizzanti, che mentre sfilano in questo pride sono anche al governo con salvini e la lega. non ci allineiamo con le istanze del movimento lgbt mainstream che per poter essere riconosciuto dalla norma ne perpetra i metodi. non vogliamo che i nostri culi vengano brandizzati e strumentalizzati elettoralmente. le stesse istituzioni torinesi che oggi si autocelebrano, bonificano a tavolino quartieri, sovradeterminando corpi e desideri, sgomberano spazi sociali e campi rom nel nome della legalità e del decoro. non partecipiamo felici al rifacimento di quartieri da cui ci avete sbattuto fuori. non vogliamo attraversare spensierate i boulevard sabaudi barricati, non abbiamo intenzione di partecipare al vostro party esclusivo ma soprattutto escludente.

siamo trans*, vacche transumanti, antifasciste, lelle, infette, transfemministə, psiconaute, frocie, punk, antisessiste, precarie, frochattare, antispeciste, queer, queen, squinzie, disokkupate, shampiste, cagne e sorche, mutanti.

ci prendiamo spazi in cui debordare, in cui vivere, mangiare, dormire e godere; luoghi in cui accogliamo e siamo accolte, in cui scambiamo, fluiamo ed espandiamo le nostre reti. siamo le creature dei parchi e delle frasche, pronte a risplendere da quegli angoli bui in cui ci volete relegare. il più alto dei grattacieli o la più cupa delle vostre nuvole non getterà mai ombra sulle nostre r-esistenze.

rifiutiamo le categorie socialmente imposte, viviamo nelle intersezioni, nei confini, nei meticciamenti. non vogliamo incastrarci e ghettizzarci nei binarismi medicalizzati e psicologizzati: i nostri corpi e le nostre sessualità li attraversano, eccedono, deragliano. vomitiamo glitter su ogni tipo di norma. siamo orgogliose di altro e di essere altre. siamo ovunque – veniamo ovunque.

siamo frocie incazzate contro le frontiere, contro il decoro, contro la normalizzazione dei nostri corpi e desideri tuttə liberə di circolare ed autodeterminarsi!

il 28 giugno ci riprendiamo le strade e le piazze dalle quali avete voluto cacciarci: partiremo da piazza palazzo di città alle 17:30 e sfileremo fino a parco dora dove allestiremo lo spazio per un queerparty!
Tutto il ricavato della festa sarà benefit Chez Jesus – Rifugio Autogestito

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