Archivio per la categoria Omolesbobitransfobia

20-27 NOVEMBRE: SETTIMANA DI LOTTA CONTRO LE VIOLENZE DI GENERE E DEL GENERE

Siamo lə nipotə delle streghe che non sono riusciti a bruciare, siamo lə figliə delle partigiane che hanno resistito, siamo persone trans, siamo donne, siamo sex worker, siamo sopravvissutə, siamo persone razzializzate, siamo sorelle, siamo amanti delle contraddizioni, siamo contro i ruoli e gli stereotipi imposti, siamo queer, siamo dissidenti, siamo stufə e soprattutto per questo, saremo corpi in rivolta insieme.

Siamo stufə perché il sistema capitalista in cui viviamo è interamente fondato sulla violenza strutturale che si ripercuote su di noi, seguendo quelle che sono le norme eterocispatriarcali, che vedono come vincente l’uomo cis-etero bianco e come perdente tutto ciò che da esso si discosta. Ci volete vittime, perché non in possesso di quel privilegio che viene usato quotidianamente su e contro di noi, a forza di molestie, di insulti, di sessualizzazioni, di feticizzazioni, di discriminazioni, di stupri, di disagi, di violenze psicologiche, violenze economiche e violenze di qualsiasi altro tipo, a cui noi quotidianamente resistiamo.

Ci prenderemo le strade, le piazze e gli spazi pubblici per un’intera settimana, urlando a gran voce per tuttə quellə che non potranno urlare con noi, perchè mortə per mano della violenza patriarcale che ci tocca tuttə. Vogliamo riconoscere le specificità di ognuna delle oppressioni e delle violenze che viviamo quotidianamente, riconducendole alla radice che le accomuna tutte: il sistema patriarcale e capitalista.

Saremo in piazza insieme perchè ci vogliamo vivə, liberə, autodeterminatə e felici!
Saremo in piazza insieme per un reale diritto alla salute. Contro un sistema che vorrebbe patologizzare le nostre identità e la nostra emotività, che esclude tutti i corpi diversi dal maschio bianco cis dai luoghi della salute, che vuole reprimere la nostra autodeterminazione sui nostri corpi. Ci riprenderemo ciò che ci spetta!
Saremo in piazza insieme contro il sistema del lavoro attuale, che ci mangia la vita e ci impedisce di sostenerci degnamente, che nell’ultimo anno pandemico ha toccato picchi di licenziamento altissimi specialmente per le donne.
Fin da subito è stato chiaro su chi sarebbe gravato il peso della pandemia e della crisi: siamo noi le lavoratrici essenziali esposte al virus nei luoghi di lavoro, le donne che hanno perso il lavoro per stare con lə figliə a casa da scuola, le persone a cui è toccato farsi carico del lavoro di cura e domestico aumentato a causa della devastazione del welfare pubblico. Senza autonomia e indipendenza economica non esiste infatti autodeterminazione e possibilità di intraprendere percorsi di fuoriuscita dalla violenza, in particolare in ambito domestico e intrafamigliare. Contro un mondo del lavoro precario ed escludente, che sfrutta i nostri corpi e che strutturalmente non prevede accesso a persone trans e corpi dissidenti, ci riprenderemo le nostre vite.
Saremo in piazza contro tutte le difficoltà che in questa società comporta il documento di identità come strumento repressivo che impedisce ai nostri corpi di autodeterminarsi e di errare liberi tra generi e confini. Contro le repressioni che vivono quotidianamente le persone razzializzate, le persone trans, lə sex workers e tuttə coloro che lottano con i loro corpi, ci riprenderemo la nostra libertà.

Non vogliamo più accettare che questo sistema ci divida. Crediamo che solo un’alleanza intersezionale dei corpi sappia realmente mettere in discussione il principio di binarismo su cui si fonda il patriarcato oppressore.

Ci vorreste mortə, marginalizzatə e solə, ci vedrete vivə, fierə e insieme!

Questo è solo l’inizio!

Partecipa alla settimana di lotta transfemminista aderendo alle date:

➡️ 20 NOVEMBRE: TDOR – Transgender Day of Revenge, Riot, Revolution, … (ore 18.30, luogo da definire)
➡️ 22 NOVEMBRE: PRESIDIO PER LA SALUTE TRANS* (ore 9.30, davanti all’ospedale Molinette)
➡️ 25 NOVEMBRE: PRESIDIO CONTRO FEMMINICIDI E TRANSICIDI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E LE VIOLENZE DI GENERE (ore 18.30, piazza Castello)
➡️ 27 NOVEMBRE: MANIFESTAZIONE NAZIONALE NON UNA DI MENO(Roma)

Free-k Pride Torino, Ah sQueerTO, Non Una Di Meno Torino, Seitrans*?

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CAGNE IN FROCESSIONE

CAGNE IN FROCESSIONE contro padre, patria e padrone. questa la fascissima trinità che con euforia degenere, oscena bellezza, amore e rabbia abbiamo fatto a brandelli lo scorso 10 luglio durante la lunga frocessione che ha dissacrato le strade di torino. in continua allerta transfemminista queer ballerina, migliaia di persone si sono riversate splendenti nelle strade, mostrando anche quest’anno l’urgenza di prendere spazio e parola, agire la nostra perversa immaginazione, sovvertire la norma partendo da noi e parlando di noi, senza multinazionali come sponsor/servizi d’ordine/sbirraglia arcobaleno/politicanti liberal a caccia di voti. dieci stazioni della via fro.cis e più di venti interventi (non siamo davvero riuscit a contarli, l’urgenza di narrare, narrarci, denunciare e sognare è stata ed è tracotante). abbiamo sculettato, ci siamo fatt spogliare dai ritmi di radio blackout, dei vibrisse e della murga, per una street parade translellabifrocia che ha ribaltato la città.

APOCALISSE QUEER! svestitevi, perché verrà il giudizio di dior! per il quarto anno le mostre indecorose e post-sabaude del free(k) han fatto deserto della fetente norma patriarcale, razzista, sessista, specista, abilista, stronzista. se per una giornata è stato sospeso il regime politico eterocissessuale, sia queernevale tutti i giorni, perché cambieremo il mondo! la nostra favolosa fluidità che non fabbrica falsi binomi, non impone una verità, non ammicca ad alcuna legittimazione istituzionale anche quest’anno ha frocizzato l’esistente, e lo fa sempre più in grande.

ETEROSBIRRI PAGATECI L’ELICOTTERO per misurare chi ha la folla più lunga, vi spergiuriamo che non lo useremo per le vacanze su urano! eravamo tantissimu! abbiamo gridato di aborto, spazi safer, di salute dal basso e ricatto dei brevetti, di anticlericalismo e sette religiose, antispecismo, sex working, dei cpr=lager di stato, di pinkwashing internazionale, di gayntrificazione, di sostanze alteranti e stigma sessista, antimachismo, poliamore, sieropposizioni, bdsm politico. abbiamo usato il nostro corpo come primo strumento di lotta e di piacere: abbiamo ballato e perreggiato lungo quelle strade che ci marginalizzano, ci ghettizzano, ci riconoscono solo se consumatori; quelle strade che ci ‘tollerano’ quando siamo decoros, docili, invisibili, travestit da eterocisessuali… e quelle strade sabato scorso hanno goduto con noi. oltre agli interventi programmati abbiamo raccolto testimonianze spontanee da fate e streghe metropolitane che hanno attraversato il corteo: la zia di orlando, fratella suicidato dall’omofobia nella nostra città, ‘torino ti ama’ ha gridato al microfono, e ci si è sciolto il trucco. quella di un compagn spagnol che ci ha raccontato dell’infame omicidio di samuel, mosso sempre da disgustosa omofobia. i vostri nomi non verranno dimenticati! sorell, vi vendicheremo!
GRAZIE a chi ha condiviso corpe ormoni sudori rabbia casse, ai tamburi della murga, ai ripiglini delle chemical, ai dj subumano e yashin, alla brigata spillatresse di birra, allu compagn e complici di lotta della rete transfemminista queer venut a godere con noi da altre città, a chi (ancora) non era con noi, a chi ci stiamo dimenticando. al nostro pride che non è ‘l’anti-pride’ ma uno spazio di (r)esistenza, intersezioAnale, critico, transfemminista, froci@. un pride che non si esaurisce in una giornata: se ti abbiamo fatto battere il cuore e/o il qulo vieni a conoscerci, abbiamo un sacco di marachelle in mente e abbiamo appena iniziato.

ci vediamo in giro,
le vostre cagne

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FREE-K PRIDE 2021: LA FROCESSIONE

✨Free-k Pride: diffidate, siamo un’imitazione!✨

PERCHÉ LA FREE-K PRIDE?
Ci rivendichiamo la carnevalata, il cattivo gusto, la provocazione, la scomodità. Dopo oltre un anno di pandemia possiamo affermare che no, non ne siamo uscitə migliori: al contrario stiamo assistendo a un rigurgito di violenza sessista e omolesbobitransfobica che punisce chi prova ad autodeterminarsi smarcandosi dal regime cis-etero-patriarcale. Se pensi che questo sia un discorso retorico e ideologico la Free-k Pride esce le zanne anche per te e grida per strada che non vogliamo abituarci a vivere in un paese dove una donna viene uccisa ogni tre giorni, spesso da un uomo che ha le chiavi di casa. Che non vogliamo abituarci a vivere in una città dove una ‘borsa arcobaleno’ è un pretesto per essere brutalmente picchiatə per strada; dove un adolescente si butta sotto un treno e anche dopo la morte gli vengono spediti messaggi minatori in riferimento alla sua sessualità.

Non è rilevante se chi tiene in mano una borsa e/o viene bullizzatə a scuola sia gay o meno, come a un certo tipo di giornalismo acchiappaclick piace insinuare. Come translellebifrocie femministe e transfemministe sappiamo che questa violenza è sistemica e strutturale: basta un atteggiamento deviante, un vestitino, un bicchiere di troppo per incappare in chi è stato educato a considerare i nostri corpi a propria disposizione per essere picchiati/stuprati/controllati/eliminati.

SIAMO ANCHE TRADIZIO(A)NALI: ci riprendiamo dunque le strade, anche quest’anno senza chiedere il permesso. A chi vuole toglierci dallo sguardo dellə bambinə: siamo le mostre che sono uscite dall’armadio per frocizzare i vostri padri. A chi vuole farci fare le ‘nostre cose’ a casa nostra: ci pulsano gli ani, le antenne e le cazze, non basta una galassia a contenere il nostro desiderio, figurati un monolocale! A chi vuole strumentalizzare le nostre lotte per battere cassa e prendere voti: non concediamo nessuno spazio a politicanti liberal, sbirraglia varia e capitalismo arcobaleno, vogliamo vendetta frocia!

RIECCOLƏ! Ritornano rivoltosə e si riversano per strada lə indecorosə, per auto-affermarsi e nelle poco parche pose mostrarsi!

CI MUOVE IL PIACERE. Siamo incazzatə e rigettiamo la narrazione della vittima, l’unico costume che sembra esserci permesso vestire quando prendiamo parola pubblicamente. Ebbene, come potrete immaginare il nostro guardaroba straripa. Lottiamo per sovvertire l’esistente partendo da noi, dalle nostre corpe, desideri, ormoni, sorellanze. La Free-k Pride è una mostra antispecista, antirazzista, antifascista. Vieni con noi, vieni su di noi: ti queerivogliamo in strada, infestante e non conforme per sovvertire il dominio dell’eter(n)o cis patriarcato, polverizzare la ‘sacra’ famiglia, far saltare in aria qualsiasi binario e ogni sorta di prigione! Fuoco ai CPR! Corni e scongiuri: liberə di transitare fra generi e confini!

UNA PRIDE S/COPPIATA. Siamo translellebifrocie tutto l’anno, e con il nostro di culo. Anche per questo il pride come ricorrenza/grande evento mondano non ci rappresenta. La retorica rassicurante e normalizzante del #loveislove non ci appartiene, non dobbiamo e non vogliamo riprodurre gli schemi della coppia etero-mono-romantica per essere degnə del vostro supporto e considerazione. Le frocie vogliono molto di più della vostra rappresentazione dell’amore, le frocie vogliono sovvertire lo status quo!

SALUTE E STIGMA. Portiamo in strada i nostri corpi e i nostri percorsi che non si esauriscono certo in una giornata. In quest’ultimo anno la pandemia ha reso ancora più evidente che i corpi considerati sacrificabili sono i corpi che non producono e i corpi che non si riproducono. Abbiamo ragionato insieme sull’accesso alla salute che ci immaginiamo. Come rete cittadina abbiamo inaugurato un ciclo di incontri su stigma e salute che è andato a toccare temi quali HIV, utilizzo di sostanze alteranti e aborto, con un posizionamento transfemminista, antiproibizionista e antiessenzialista, insieme a tantə compagnə di marachelle e consapevoli che i corpi che scegliamo di raccontare sono i nostri corpi. Sieroppositivə gridiamo, brevetti sui farmaci non vi vogliamo! Case farmaceutiche? Monetizzate sulla vostra di salute! Stanche di aspettare in attesa da tre mesi e più, vogliamo risposte CIDIGeM, smettila di fare cisti! Abbiamo urgenza di autoaffermare il nostro genere, autodeterminarci e buttare i preti fuori dalle nostre mutande! Rifiutiamo la capitalizzazione del benessere, vogliamo che la salute sia realmente accessibile per tuttə. Rigettiamo il paternalismo medico così come quello di stato e chiesa: pretendiamo trasparenza e chiarezza sulle opzioni di cura per poter decidere noi consapevolmente sui nostri corpi.

‘GUARDA CHE A MIO PADRE GLI HO GIÀ SPUTATO IN FACCIA, ATTENTO FASCIO CHE NON CI METTO NIENTE’. Il piano di cattofasci e destre – mandanti effettivi di tutte le aggressioni omolesbobitranstuttofobiche – è chiaro: farci tornare a vergognare nelle nostre camerette, farci scomparire dalla scena pubblica, annientarci. Ma per quanto vi sforziate siamo sempre esistitə, esistiamo e continueremo a esistere. Stappatevi le orecchie: ci vorreste mortә o convertitә alla norma, ci avrete ancora più indecorosә, mostruosә e favolosә. E ci stiamo organizzando!

Non un tacco indietro! Concordate su sta fregna! 👠🦄🔥

▶️ Sabato 10 luglio, ore 15, concentramento in piazza Castello

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Slut Walk 4 giugno

Dopo l’aggressione di un compagna avvenuta sabato sera ci muove tanta rabbia e amore e non possiamo aspettare il 10 luglio per scendere in strada.

L’aggressione di via Maqueda a Palermo (ma poteva essere ovunque!) di sabato sera ha colpito una frocia, una luce di meraviglia e un pozzo di pensieri magici, una persona capace di scoperchiare il marcio di questo sistema senza compromessi e senza rimpianti, con un’allegria smagliante.

Lo attendono 25 giorni per rimettersi in sesto con il naso rotto e i lividi su tutto il volto: questo il prezzo per essere una frocia non conforme.

In questi giorni si svolgono azioni di solidarietà in tutto il paese, per dire basta alla violenza omolesbobitransfobica adesso e ovunque.

Noi lo sappiamo bene che il vestirsi di rosa di Appendino e compagnia brutta non è altro che facciata, dimentica e nociva, infatti, tutto il resto dell’anno rispetto alle rivendicazioni di noi mostruose e intransigenti.
Free(k)Pride rimanda al mittente l’espressione finta e vergognosa di solidarietà da parte di stampa e politic-doppiogiochist, non ce ne facciamo niente.

Ma la solidarietà non si arresta!

Venerdì 4 giugno, ore 16.30 ci troviamo indecorosә e fierә ai giardini (ir)reali lato Fenix (corso S. Maurizio angolo via Rossini) per sbattere in faccia allә omolesbobitransfobicә la nostra esistenza. Porta tutta la tua rabbia, indecorosità, brillantini e fischietti, pentole e tamburi! Per dire basta a tutte le aggressioni machiste e fasciste, squadriste e omolesbobitransfobiche. Ci troviamo insieme ai giardini per prepararci, se lo ritieni opportuno puoi cambiarti lì insieme a noi.

Per maggiori info su come nascono le slut walk: https://it.m.wikipedia.org/wiki/SlutWalk

A seguire ci riuniamo in assemblea pubblica per costruire il Free(K) Pride del 10 luglio, sempre ai giardini (ir)reali lato Fenix.

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